“Krishna sa che dovrai fare una lotta con la tua mente, contro i tuoi sensi e contro la tua intelligenza, però hai Lui come alleato esattamente come lo ebbero i Pandava. Ciò non vuol dire che non ci fu la battaglia; ci fu eccome! Se ti arrendi a Krishna non significa che non dovrai fare la battaglia, ma significa che la vincerai. Vincerai una grande battaglia.”

B.V.Atulananda Acarya Swami




giovedì 18 febbraio 2016

Srila Prabhupada: "Lo Scopo Della Nostra Vita".


Lo Scopo Della Nostra Vita

Lecture on BG 2.1-11 -- Johannesburg, October 17, 1975

Così, quando diventiamo perplessi con questi affari materiali, "cosa fare," oppure "fare o non fare," per esempio, in quel momento dobbiamo avvicinare un guru. Questa è l'istruzione data qui, lo possiamo vedere. pṛcchāmi tvāṁ dharma-sammūḍha-cetāḥ. Quando siamo disorientati, non distinguiamo ciò che è religioso da ciò che non è religioso, non utilizziamo la nostra posizione in modo corretto. Questo è detto kārpaṇya-doṣopahata-svabhāvaḥ (BG 2.7) in quel momento c'è bisogno di un guru. Questo è l'insegnamento Vedico. tad-vijñānārthaṁ sa gurum evābhigacchet śrotriyaṁ brahma-niṣṭham (MU 1.2.12) Questo è il dovere. Questa è civiltà. Dobbiamo affrontare tanti problemi nella vita, è naturale in questo mondo materiale, il mondo materiale è un problema esistenziale. padaṁ padaṁ yad vipadām (SB 10.14.58) Mondo materiale significa che a ogni passo c'è un pericolo. Questo è il mondo materiale. Perciò dovremmo farci guidare da un guru, da un'insegnante, dal maestro spirituale, su come progredire, perché... questo verrà spiegato in seguito, qual è lo scopo della vita, almeno in questa forma di vita umana, nella civiltà ariana, lo scopo della vita è quello di comprendere la nostra posizione costituzionale: "Chi sono io." Se non capiamo "Chi sono io," allora siamo uguali ai cani e ai gatti. I cani, i gatti, loro non sanno. Pensano di essere il corpo. Questo sarà spiegato. Quindi, in una simile condizione di vita, quando siamo perplessi... in realtà siamo perplessi ad ogni istante, perciò è necessario avvicinarsi a un vero guru. Ora Arjuna si avvicina a Kṛiṣhṇa, il guru di prima classe. Guru sta a indicare il Signore Supremo. Lui è il guru di tutti, parama-guru; quindi, chiunque rappresenti Kṛiṣhṇa, è anche lui un guru. Questo sarà spiegato nel Quarto Capitolo. evaṁ paramparā-prāptam imaṁ rājarṣayo viduḥ (BG 4.2) Kṛiṣhṇa ci sta mostrando l'esempio; dovremmo offrire la nostra resa e accettare un guru. Dobbiamo accettare Kṛiṣhṇa o il Suo rappresentante come guru, allora i vostri problemi saranno risolti; in caso contrario non è possibile, perché solo lui può dire ciò che è bene per voi, o quello che è male per voi. Egli chiede, yac chreyaḥ syān niścitaṁ brūhi tat (BG 2.7). niścitam. Se volete consigli, istruzioni, niścitam, che siano senza alcun dubbio, senza alcuna illusione, senza alcun errore, senza imbroglio, questo si chiama niścitam. Questo lo si può ottenere da Kṛiṣhṇa, o da chi lo rappresenta. Non è possibile ottenere informazioni giuste da una persona imperfetta o da un'imbroglione, non saranno istruzioni giuste. Al giorno d'oggi è diventata una moda, tutti vogliono diventare guru e ognuno vuole dare la propria opinione, "io penso...", "secondo me..." quello non è un guru. guru significa che dovrebbe dare le evidenze degli śāstra. yaḥ śāstra-vidhim utsṛjya vartate kāma-kārataḥ  (BG 16.23) Chiunque non dia evidenze o prove tratti dagli śāstra, allora "na siddhiṁ sa avāpnoti," non potrà mai avere successo. na sukham, né nessuna felicità in questo mondo materiale, na parāṁ gatim, e che dire di elevarsi nella prossima vita. Queste sono le ingiunzioni.