“Krishna sa che dovrai fare una lotta con la tua mente, contro i tuoi sensi e contro la tua intelligenza, però hai Lui come alleato esattamente come lo ebbero i Pandava. Ciò non vuol dire che non ci fu la battaglia; ci fu eccome! Se ti arrendi a Krishna non significa che non dovrai fare la battaglia, ma significa che la vincerai. Vincerai una grande battaglia.”

B.V.Atulananda Acarya Swami




venerdì 12 febbraio 2016

Srila Prabhupada: "Ognuno Riceve Conoscenza dall'Autorità".

    
Ognuno Riceve Conoscenza dall'Autorità


Lecture on BG 7.1 -- Durban, October 9, 1975

Capitolo Sette, "La conoscenza dell'Assoluto". 

Ci sono due cose, l'assoluto e il relativo. Questo è il mondo relativo. Qui non siamo in grado di capire una cosa senza l'altra. Non appena diciamo "qui c'è il figlio", ci deve essere un padre; non appena diciamo "qui c'è il marito", ci deve essere la moglie; non appena diciamo "qui c'è il servo", ci deve essere il padrone; non appena diciamo "qui c'è la luce", ci deve essere l'oscurità. Questo è chiamato mondo relativo. Occorre imparare da altri termini relativi. Ma c'è un altro mondo, che si chiama mondo assoluto. Lì il padrone e il servo sono lo stesso. Non c'è distinzione. Anche se uno è padrone e l'altro è servo, la posizione è la stessa.
Così il settimo capitolo della Bhagavad-gītā ci da qualche suggerimento riguardo al mondo assoluto, la conoscenza assoluta. Come questa conoscenza può essere ottenuta viene rivelato dall'Assoluta Persona Suprema, Kṛiṣhṇa. Kṛiṣhṇa è la Persona Suprema assoluta.
īśvaraḥ paramaḥ kṛṣṇaḥ
sac-cid-ānanda-vigrahaḥ
anādir ādir govindaḥ
sarva-kāraṇa-kāraṇam
(Bs. 5.1)
Questa è la definizione di Kṛiṣhṇa data da Brahmā nel suo libro conosciuto come Brahma-saṁhitā, un libro molto autorevole. Questo libro è stato trovato da Śrī Caitanya Mahaprabhu nel sud dell'India, e lo ha presentato ai Suoi devoti di ritorno dal Suo viaggio. Quindi accettiamo questo libro, la Brahma-saṁhitā, come fonte autorevole. Questo è il nostro procedimento di conoscenza. Noi riceviamo la conoscenza dall'autorità. Tutti ricevono la conoscenza da un'autorità, un'autorità generica, ma il nostro procedimento di accettare dall'autorità è un pò diverso. La nostra procedura nell'accettare un'autorità intende che anch'essa ha accettato la sua autorità precedente; uno non può nominarsi autorità da sé, questo non è possibile. Sarebbe imperfetto. Ho fatto questo esempio molte volte, del bambino che impara da suo padre. Il figlio chiede al padre: "Padre, cos'è questa macchina?" e il padre dice: "Caro figlio, si chiama microfono". Così il bambino riceve la conoscenza dal padre: "Questo è un microfono". Così, quando il bambino dice a qualcun altro: "Questo è un microfono", è corretto. Anche se è un bambino, siccome ha ricevuto la conoscenza dall'autorità, la sua affermazione è corretta. Allo stesso modo, se riceviamo la conoscenza dall'autorità, anche se fosse un bambino, l'affermazione è corretta. Questo è il nostro metodo di conoscenza. Noi non produciamo conoscenza. Questo è il procedimento dato dalla Bhagavad-gītā nel Quarto Capitolo: evaṁ paramparā-prāptam imaṁ rājarṣayo viduḥ (BG 4.2) Questo è il sistema paramparā:
imaṁ vivasvate yogaṁ
proktavān aham avyayam
vivasvān manave prāha
manur ikṣvākave 'bravīt
(BG 4.1)
evaṁ paramparā, quindi, la conoscenza assoluta può essere ottenuta quando ascoltiamo dall'Assoluto. Nessuna persona nel mondo relativo può informarci  riguardo la conoscenza assoluta. Questo non è possibile. Qui comprendiamo riguardo il mondo assoluto, conoscenza assoluta, dalla Persona Suprema, la Persona Assoluta. Persona Assoluta significa anādir ādir govindaḥ (Bs. 5.1) Lui è la persona originale, ma non ha origine, quindi è assoluto. Deve essere compreso che Lui non è causato da qualcuno; questo è Dio. Per cui in questo capitolo è detto 'śrī bhagavān uvāca', la Persona Assoluta. Bhagavān significa la Persona Assoluta che non dipende da nessun'altro.