“Krishna sa che dovrai fare una lotta con la tua mente, contro i tuoi sensi e contro la tua intelligenza, però hai Lui come alleato esattamente come lo ebbero i Pandava. Ciò non vuol dire che non ci fu la battaglia; ci fu eccome! Se ti arrendi a Krishna non significa che non dovrai fare la battaglia, ma significa che la vincerai. Vincerai una grande battaglia.”

B.V.Atulananda Acarya Swami




giovedì 21 aprile 2016

Da "Il Piano Sottile" di Srila B.R.Sridhara Maharaja


Risultati immagini per srila sridhara maharajaQuesto libretto è tratto da discorsi informali di
Srila Bhakti Raksaka Sridhara
Deva-Goswami Mahàràja
 Fondatore-Achàrya della Sri Chaitanya Sàraswat Math

Prima parte

I TRE PIANI DI ESISTENZA


Per favore ascolta attentamente. Cercherò di spie­garti scientificamente il soggetto in generale, indipendentemente da qualsiasi concezione religiosa.
Prima di tutto dobbiamo capire che ci sono tre piani di vita: il piano dei piaceri materiali, il piano della rinuncia, il piano della devozione. II piano del piacere mondano è quello in cui, più o meno, siamo ora. Godimento materiale significa sfruttamento; senza sfruttamento niente può esistere in questo piano:

ahastàni sahastànàm
apadàni catuspadàm
laghuni tatra mahatàm
jívo jívasya jívanam

"Chi ha le mani sopravvive a chi non le ha. Gli animali a quattro zampe vivono dell'erba, e il grande vive a scapito del piccolo". Tutto è pieno di vita: gli alberi, le piante rampicanti e anche l'erba, ma senza sfruttamento nessuno può mantenere il suo corpo qui. Questo è il piano dello sfruttamento e, come dice Newton nella sua terza legge, ad ogni azione corri­sponde una reazione uguale e contraria. Attraverso lo sfruttamento si contrae un debito e per estinguere questo debito si dovrà andare giù. In questo modo ci sono tantissime jiva (anime) che vanno su e giù, su e giù in base alle azioni e alle reazioni nel piano dello sfruttamento. Anche la società umana si basa sul­l'estremo sfruttamento; dappertutto c'è il tentativo di vivere a costo della vita di altri. Senza di questo la vita qui è impossibile.
I Buddisti, i Giainisti, i seguaci di Sankara e tanti altri cercano di uscire da questa trappola e di trovare una vita dove non ci siano né azione né reazione. Per evitare azione e reazione costoro provano a stabilirsi in una posizione di rinuncia, ed arrivano ad una con­cezione simile a un sonno senza sogni, ilsamadhi: distaccarsi completamente dal mondo oggettivo e rimanere in un piano soggettivo. Non permettendo ai propri sentimenti di spostarsi nel piano più basso, essi mantengono sempre una posizione soggettiva, e que­sto è qualcosa di simile ad un sonno senza sogni.
I Vaisnava (coloro che servono la Suprema Personalità di Dio) sono dell'opinione che ci sia un altro mondo, quello della devozione. La devozione è proprio l'opposto dello sfruttamento. Nel piano mondano ogni unità vuole sfruttare l'ambiente, ma nel piano della devozione ogni unità vuole servire l'am­biente; e non solo l'ambiente, ma la vera chiave della vita in questo piano è quella di servire il Centro.
Viviamo in un insieme organico, di conseguenza ogni punto deve essere collegato al Centro organico. La spiegazione è data nello Srimad-Bhàgavatamcon l'analogia di servire la radice di un albero:

yatha taror mula-nisecanena
trpyanti tat-skandha bhujopasakhah
prànopahàràc ca yathendriyanàm
tathaiva sarvàrhanam acyutejyà
(Bha: 4.31.14)

Anche nella letteratura Vedica lo troviamo detto: "Cerca di trovare l'Uno conoscendo il quale tutto è conosciuto".
yasmin jnate servvamidam vijnatam bhavati
yasmin pràpte sarvvamidam pràptam bhavati
tad vijijnasasva tadeva brahma

C'è un punto centrale conoscendo il quale tutto è conosciuto, ottenendo il quale tutto è ottenuto. Il con­siglio di tutti i Veda è di cercare di scoprire il Centro. Cerca perciò di identificare questo Centro. All'inizio alcuni possono pensare che questa sia un'affermazio­ne ridicola: "Solo un pazzo può dire una tale assurdità!" Un'analogia è data nello Srimad-Bhagavatam: quando tu versi dell'acqua alla radice dell'albero, l'intero albero è nutrito, e se tu metti il cibo nello sto­maco l'intero corpo è nutrito, similmente se tu servi il Centro tutto è servito. Fare questo è possibile e signi­fica entrare nel piano della devozione. Evita il piano dello sfruttamento e anche quello della rinuncia, ma cerca di entrare in quello della devozione. La tua atma, la tua anima, è un membro di quel piano. Quello è il mondo reale, mentre questo ne è un rifles­so distorto.
Il mondo reale è quello in cui ogni unità si dedica al tutto, rappresentato dal Centro, proprio come in un corpo sano ogni atomo lavora per il benessere dell'intero organismo. Se un atomo inizia a lavorare solo per se stesso, comincia lo sfruttamento, e un tale lavoro localizzato per un interesse localizzato è chiaramente negativo. Ogni parte del corpo, ogni atomo, deve lavorare per il benessere dell'intero sistema. C'è un Centro, e sotto la sua guida dovremmo lavorare.
Ma qual è dunque, la posizione del Centro? È menzionato nella Bhagavad-gita:

sarvva-dharmman parityajya,
mam ekam saranam vraja
(Bg. 18.66)

Krsna spiega la Sua posizione: "Abbandona ogni dharma (dovere) e semplicemente abbandonati a Me".

Ora voglio presentare questo concetto da un altro punto di vista.
Hegel era un grande filosofo tedesco e la sua filo­sofia è conosciuta come perfezionismo. Egli ha dato un'idea: la Verità Assoluta, la Causa Prima di tutto, deve avere due qualifiche per essere tale. Deve esse­re: da se stessa per se stessa.
Ti prego di prestare attenzione. Da se stesso significa che Egli è la Sua stessa causa, nient'altro lo ha creato. Se qualcosa lo avesse creato, quel creatore avrebbe la primaria importanza. Di conseguenza, per essere Assoluto deve essere anadi, eternamente esi­stente e non creato da alcuno. L'Assoluto deve avere questa qualifica. L'altra qualità è che la Verità Assoluta è per se stessa. Esiste solo per la propria soddisfazione, non per soddisfare qualcun'altro. Se la Sua esistenza fosse in funzione di soddisfare qualche altra entità, avrebbe un'importanza secondaria, e colui per la soddisfazione del quale Egli vive, assu­merebbe la posizione primaria.
Di conseguenza, l'Assoluto deve avere queste due qualifiche: Egli è la Sua stessa causa, ed Egli esiste solo per soddisfare Se stesso, per perseguire il Suo scopo. Se un filo d'erba si muove, lo fa per compiere lo scopo dell'Assoluto. Tutto - ogni accadimento, e qualsiasi cosa succeda - deve esistere per la Sua sod­disfazione. Così la vera corrente è il Suo lila, il Suo Passatempo. Noi siamo guidati da altri interessi: inte­ressi familiari, interessi nazionali, sociali, umanitari ecc... Ma se rapportate all'infinito, queste attività sono solo una piccola cosa, una piccola parte, e noi siamo continuamente impegnati ad agire per questi interessi separati. Tra innumerevoli interessi separati ci sono logicamente dei conflitti e quindi si generano problemi. Ma noi dobbiamo lasciare tutti questi cosiddetti interessi particolari, uscire dal fraintendi­mento, e cercare di raggiungere la funzione di unità attive per la causa dell'insieme.
La conclusione della Bhagavad-gita data da Krsna è "Sarvva-dharmmàn parityajya: Abbandona tutti i doveri che credi ora di dover compiere e màm ekam saranam vraja: abbandonati ai Miei piedi".

aham tvàm sarvva-pàpebhyo / moksayisyàmi mà sucah

"Ti libererò da tutti i problemi che tu possa mai immaginare".

In altre parole devi ricordare di essere fedele al Centro. Attualmente, tutte le tue attività sono rivolte verso un interesse locale; abbandona questa locale identificazione dei tuoi interessi e fondili, armonizza­li totalmente nell'interesse del tutto organico.
Vediamo un esempio: se un ufficiale di polizia prende anche solo tre rupie per un suo scopo personale, viene punito, ma se uccide anche più persone per l'interesse del paese, viene premiato. Allo stesso modo, qualunque cosa fatta per la soddisfazione del­l'insieme è buono, ma se l'azione è diretta ad un tuo beneficio personale o per favorire un tuo amico, dovrai essere punito. In una fabbrica, non abbiamo nessun diritto di prendere una bustarella per il nostro tornaconto personale, allo stesso modo non abbiamo nessun diritto di indire uno sciopero, cioè di far man­care la forza lavorativa, perché in quel caso la fabbri­ca sarà distrutta.
Né lo sfruttamento né la rinuncia serviranno. Lo sfruttamento è evidentemente negativo e, poiché non abbiamo nessun diritto di astenerci dall'agire, di scio­perare, anche la rinuncia è negativa. In un insieme organico l'interesse comune è che ognuno deve dedicarsi al Centro, e al Centro significa al tutto. Quando mettiamo del cibo nello stomaco, lo stomaco lo distri­buirà adeguatamente ad ogni parte secondo le neces­sità. Questo modo di vivere e di pensare è Vaisnavismo: esiste un insieme organico, e noi ne siamo una parte. Abbiamo il nostro particolare dove­re in connessione con il tutto e questo consiste nella devozione per l'insieme. Non dobbiamo mettere il cibo nell'occhio, o nel naso, o nell'orecchio, o in qualsiasi altro posto che non sia lo stomaco; solo allora sarà distribuito correttamente e tutto l'organismo sarà sano. Ognuno di noi è parte dell'intero universo e il nostro compito è quello di lavorare per il tutto; questo significa devozione, dedizione, abbandono. E come possiamo venire a conoscenza di questo? Riceveremo l'aiuto dalle Scritture rivelate e dai molti santi e agenti che arrivano da quel piano per riportar­ci in armonía.
La religione della più alta armonia è stata data da Mahàprabhu Sri Chaitanyadeva che spiegò la devo­zione sulla base dello Srimad-Bhàgavatam, il libro che è riconosciuto come la vera conclusione di tutte le Scritture rivelate. In questo modo Egli spiega che l'energia o il potere non è l'ottenimento più elevato, ma la conoscenza gli è superiore. La conoscenza può controllare il potere e dare risultati benefici; ma la stessa conoscenza occupa una posizione inferiore: sopra di essa ci sono amore e affetto, e questo è il piano più elevato. Né la conoscenza né il potere, ma solo l'amore può appagare la nostra vita.
La misericordia è più elevata della giustizia: La giustizia esiste solamente dove c'è la necessità di leggi, regole, ecc... ma nel regno dell'Autocrate Assoluto, il quale è il Bene Assoluto, non c'è ragione di dubitare di Lui. Egli è il Bene Assoluto, e il Bene Assoluto è Assoluto Amore e Affetto, e questa è la nostra casa! Torna verso Dio, torna a casa. Cosa signi ra sarà distribuito correttamente e tutto l'organismo sarà sano. Ognuno di noi è parte dell'intero universo e il nostro compito è quello di lavorare per il tutto; questo significa devozione, dedizione, abbandono. E come possiamo venire a conoscenza di questo? Riceveremo l'aiuto dalle Scritture rivelate e dai molti santi e agenti che arrivano da quel piano per riportarci in armonía.
La religione della più alta armonia è stata data da Mahàprabhu Sri Chaitanyadeva che spiegò la devo­zione sulla base dello Srimad-Bhàgavatam, il libro che è riconosciuto come la vera conclusione di tutte le Scritture rivelate. In questo modo Egli spiega che l'energia o il potere non è l'ottenimento più elevato, ma la conoscenza gli è superiore. La conoscenza può controllare il potere e dare risultati benefici; ma la stessa conoscenza occupa una posizione inferiore: sopra di essa ci sono amore e affetto, e questo è il piano più elevato. Né la conoscenza né il potere, ma solo l'amore può appagare la nostra vita.
La misericordia è più elevata della giustizia: La giustizia esiste solamente dove c'è la necessità di leggi, regole, ecc... ma nel regno dell'Autocrate Assoluto, il quale è il Bene Assoluto, non c'è ragione di dubitare di Lui. Egli è il Bene Assoluto, e il Bene Assoluto è Assoluto Amore e Affetto, e questa è la nostra casa! Torna verso Dio, torna a casa. Cosa significa casa? È dove sentiamo di essere in mezzo a per­sone che ci vogliono bene; dove se non ci curiamo del nostro stesso benessere, ci saranno tanti che si pren­deranno cura di noi; tutto l'ambiente avrà cura di noi: quella è casa! Quello è il dominio dell'Assoluto, e noi possiamo entrare al Suo servizio, la posizione più ele­vata, e quindi vedere l'affetto, l'amore, l'armonia e la bellezza che esistono là. Tutte queste qualità costitui­scono la natura della Causa Prima, verso la quale stia­mo andando. Utilizzando male il nostro libero arbitrio abbiamo in qualche modo deviato, ma ora veniamo chiamati, "Vieni a casa, torna verso Dio, la posizione più elevata, la terra dell'amore".
Questo che ti ho presentato è in generale e in breve il sunto complessivo. Questa è la concezione di Krsna nella Bhagavad-gita e nello Srimad-Bhagavatam, ed è la concezione che è stata data da Sri Chaitanyadeva. La "SriChaitanya Sàraswat Math" e tutta la Missione Goudiya predicano solo questo: "Vai al Centro, dedi­ca tutta la tua vita per il Centro; il Centro è totalmen­te al di sopra della giustizia. Esso è tutto misericordia, affetto, amore e bellezza."
Questa è un'esposizione generale della religione Vaisnava, della Srimad Bhagavad-gita e dello Srimad-Bhàgavatam e una breve storia di ciò che sono le varie concezioni religiose: cioè che sfrutta­mento, rinuncia e devozione sono i tre piani della vita,
e l'anima propriamente è un membro della terra della devozione. Tutte le anime sono unità dedicate, ma per qualche motivo, male utilizzando la loro parziale libertà di scelta, sono entrate nel mondo dello sfruttamento. Buddha, Jain, Paresanàth e altri hanno aiutato coloro che vogliono allontanarsi da qui, slegarsi dalle catene dello sfruttamento (dell'azione e della reazio­ne) attraverso la pratica della completa rinuncia. Essi hanno detto che, se si ritrae, l'anima può vivere feli­cemente. Ma in questo modo può esserci la possibili­tà di ritrovarsi di nuovo impigliati in questa trappola, mentre dove vivono le anime veramente libere, cia­scuna di esse è un'unità dedicata, e quando cerchere­mo di scoprire ciò che le armonizza e che le mantie­ne in quel piano vedremo che tutte lavorano per l'in­sieme, e l'insieme è rappresentato dall'unico Bene Assoluto. Dobbiamo capire tutte queste cose, per que­sto la nascita umana è davvero preziosa. In connessio­ne con i sadhu (i santi, gli agenti) tenteremo di fare del nostro meglio per liberarci da questi legami ed entrare nella terra dell'amore, della dedizione e del­l'affetto. Abbiamo già pubblicato diversi libri, e ci sono molte antiche scritture che ci aiutano a capire corret­tamente e in modo più dettagliato tutti gli aspetti ontologici della religione.