INTRODUZIONE
svami sri bhaktivedanta prabhupadaya te nam
gurvajnam sirasi-dhariam saktyavesa sva-rupine
hare krsneti mantrena pascatya-pracya-tarine
visvacarya prabharyaya divya karunya-tarine
sri-bhagavata-madhurya-gita-jnana-pradayine
gaura-sri-rupa-siddhanta-sarasvati nisevine
radha krsna-padambhoja-bhrngaya gurave namah
"Offro i miei umili omaggi a Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada, che è molto caro al Signore Krishna poiché
ha preso rifugio ai Suoi piedi di loto. Accettando l’ordine del suo Guru sulle
sue spalle, ricevette potere da Nityananda Prabhu per agire come un shaktyavesa avatara.
Ha distribuito il mantra Hare Krishna in tutto
il mondo, orientale e occidentale, liberando ed elevando tutte le anime cadute.
Lui è il migliore di milioni di jagat-guru,
perché è la personificazione stessa della divina misericordia.
Egli ha distribuito il dolce nettare dello
Srimad Bhagavatam e la conoscenza trascendentale della Bhagavad-gita ovunque. E’
costantemente impegnato nel servizio devozionale esclusivo a Srila
Bhaktisiddhanta Thakura, Srila Rupa Gosvami e Sri Gauranga Mahaprabhu. Offro i
miei umili omaggi a Srila Prabhupada, che è come un calabrone che assapora
costantemente il nettare dei piedi di loto di Sri Sri Radha e Govinda”.
Miei cari confratelli e membri della Comunità
Vaisnava.
Per favore, accettate i miei omaggi alla polvere
dei vostri piedi. La prossima celebrazione del Festival del Centenario di Srila
Prabhupada costituisce una ragione meravigliosa per riflettere sulla vera
grandezza del nostro Guru. Lui non è stato una persona carismatica che in maniera
esperta ha tramato per elevare se stesso, promuovendo versioni "spiritualizzate"
di egoismo o compiacenza sensoriale. Non ha cercato nemmeno di disanimare altri
maestri o altre tradizioni autentiche. Con una modalità di grande umiltà, ha
mostrato quanto meravigliosa è la Coscienza di Krishna tramite il proprio
sacrificio e la propria integrità personale. Nessuno, nemmeno i “nemici", possono
negare che Srila Prabhupada ispirava
rispetto.
Con le sue parole ha chiarito l’universalità del
principio di acarya, presentandolo
personalmente in un discorso tenuto a Bombay nel giorno della celebrazione dell’apparizione
del proprio Maestro Spirituale:
"Signori, l’offerta di tale omaggio preparato
questa sera per l’acarya, non è di
interesse settario, perché quando parliamo del principio fondamentale di
Gurudeva, o acaryadeva, parliamo di
qualcosa di applicazione universale. Non può sorgere alcun riferimento discriminatorio
riguardo il mio Guru, il vostro o quello di chiunque altro. Esiste solo un
Guru, che appare in una infinità di forme per insegnare a te, a me e a tutti
gli altri".
Meditiamo per un momento su queste parole molto
significative di Srila Prabhupada. Lui è indubbiamente uno dei migliori
predicatori dal quale questo globo terracqueo ha avuto la fortuna di essere
calpestato e, tuttavia, descrisse la propria funzione come una rappresentazione
generica della Suprema Misericordia di Dio, che discende per i sinceri
ricercatori attraverso i propri autentici devoti. Srila Prabhupada ha dato
l’importante lezione di non negare in maniera settaria l’adorazione ad un Maestro
Spirituale da parte dei suoi discepoli come qualcosa di inferiore di quella che
noi abbiamo avuto la fortuna di avere con lui.
Pertanto, per onorare la grandezza del nostro
Guru, in considerazione a tutti i suoi discepoli e ai discepoli dei suoi
discepoli, come anche ad altri devoti del Signore, abbiamo compilato questa
documentazione. Esattamente come la gloria di Srila Prabhupada dovrebbe essere
riconosciuta da tutti per il proprio beneficio, è necessario per tutti noi e
per le generazioni future comprendere l’universalità del principio dell’acarya, così da non negare la felice celebrazione
di tutti i discepoli diksa di Srila
Sridhara Maharaja, Srila B.P. Puri Maharaja o qualsiasi altro autentico seguace
della loro linea, affinchè siano esattamente importanti per loro come Srila
Prabhupada lo è per noi. Inoltre, i Vaisnava dovrebbero essere felicissimi della
presenza di autentici e viventi rappresentanti della nostra sampradaya che operano tra noi. Come
comprovato dalla storia, anche quegli acarya
che brillano di luce propria vengono riconosciuti solamente da alcune anime
fortunate. Dovremmo stare sempre molto attenti a non dare nessun sostegno a concetti
errati riguardo il processo tramite il quale la misericordia discende in questo
mondo.
Nel momento della scomparsa di un acarya, usiamo diverse parole per
descrivere la transizione alla fase che segue nella propria istituzione
particolare, così come per descrivere la propria continuità spirituale. Termini
come "Successore(i) scelto(i)", "Guru autorizzato(i) da una commissione
di un corpo governativo", o dichiarazioni come "l’acarya di questa Era", ci
confonderanno. Gli acarya precedenti hanno
cercato in vari modi di assicurare la continuità della loro missione in forma
legale e spirituale. Ma NESSUNA di queste grandi anime ha dato indicazioni
differenti che contraddicano le leggi degli sastra
in riferimento alla Guru paramparà, che limitino la predica nel mondo a uno o solo
ad alcuni maestri spirituali di qualche particolare missione. Chiunque proponga
tale visione errata, anche quando si esprima in termini di devozione esclusiva
a qualche Guru in particolare, offende realmente il proprio Guru, presentandolo
di mente stretta e non sastrica. Come
potranno conoscere, le generazioni future di tutto il mondo, la grandezza dei nostri
Guru e di Mahaprabhu, se i Guru del futuro fossero meno genuini del TUO Guru?
Oltre a ciò, di quanti discepoli può prendersi
cura ogni Guru? Chi, eccetto Krishna Stesso, può sopperire alle necessità dei
Maestri Spirituali in relazione alle anime ricercatrici? In un modo o in un’altro,
questo errore è scivolato nella mente di qualche anima infelice, facendo in
modo che il loro samskara, o la loro invidia,
ha impedito di scoprire la felice verità della nostra sampradaya. Benchè possano organizzare i più grandi fuochi
artificiali della storia del mondo per commemorare il Festival del Centenario di
Srila Prabhupada, Pada Yatra o World Tours, questo non sarà sufficiente a dare
il giusto onore ai nostri sacri maestri, a meno che questa macchia, questo
concetto erroneo, possa essere rimosso da tutti i devoti del mondo. Un neofita può
vedere il proprio Guru come il massimo, ma un devoto più avanzato dovrebbe
essere capace di capire le semplici parole di Srila Prabhupada pronunciate a
Bombay, e vedere l’acarya come uno
strumento ispirato che il Signore Supremo sta usando per proteggere e guidare i
nuovi aspiranti vaisnava nella loro vita spirituale. Se questa pubblicazione può
aiutare in qualche modo la realizzazione di questa meta, preghiamo che possa essere
considerata un’offerta alla grandezza del nostro Maestro Spirituale, così come
alla grandezza della famiglia trascendentale alla quale Egli ci ha introdotto.
Vostro servitore caduto, Svami B.A.
Paramadvaiti.