“Krishna sa che dovrai fare una lotta con la tua mente, contro i tuoi sensi e contro la tua intelligenza, però hai Lui come alleato esattamente come lo ebbero i Pandava. Ciò non vuol dire che non ci fu la battaglia; ci fu eccome! Se ti arrendi a Krishna non significa che non dovrai fare la battaglia, ma significa che la vincerai. Vincerai una grande battaglia.”

B.V.Atulananda Acarya Swami




venerdì 2 giugno 2017

"I Devoti: Pilastri della Fede". Dal libro "Sermoni del Guardiano della Devozione", di Srila B.R.Sridhara Deva Goswami Maharaja



Risultati immagini per srila sridhar maharajCosì, dobbiamo avere cura di apprezzare la fede genuina. Dobbiamo approssimarci ai devoti che hanno fede. Loro sono come pilastri della fede. Si dice che l’elettricità possa fluire ovunque, ma è necessaria una connessione con il generatore. I generatori possono mostrare il potere dell’elettricità. Similmente, ci sono molti devoti, nel passato e nel presente, nei quali possiamo trovare vera santità. Essi si mantengono come pilastri della fede per il loro comportamento ed il loro esempio. Se ci avviciniamo a Cristo, il suo ideale ed il suo sacrificio stimoleranno in noi la fede. Se esaminiamo la storia di Prahlàda, potremo capire che grande devoto lui sia. I nostri cuori traboccheranno: “Qui c’è la fede, qui c’è la presenza dell’Onnipotente”.
Quando prestiamo attenzione ai devoti, tramite il loro aiuto ascenderemo ad un livello più elevato e particolare di fede. Quando rivolgiamo la nostra attenzione verso i devoti, ci troviamo in una posizione sicura. Loro sono come tanti pilastri che sostengono e comprovano la presenza del Signore. Ignorando ripetutamente gli oggetti godibili di questo mondo, essi si ergono con la testa eretta, dichiarando e comprovando la loro esperienza riguardo l’Essere Supremo.
La fede nei devoti, nei vaisnava, ci concede l’aiuto più sostanziale. Tale posizione è fissa e stabile. Colui che ha fede nei vaisnava ottiene una devozione tangibile. D’altronde, solamente con una fede astratta nel Signore, senza fede nei devoti, saremo solamente principianti nella fase di kanistha-adhikàra; questa non è una piattaforma degna di fiducia. La nostra devozione si avvicinerà ad un livello affidabile quando potremo trovare devozione verso i devoti e riconoscere la loro importanza. I devoti si trovano perfino al di sopra degli Sàstra, le Scritture. Quando la nostra fede nei devoti si svilupperà in modo tangibile, saremo nella fase intermedia, madhyama-adhikàra. In questa fase, l’opposizione dei non-devoti potrà, a volte, nascondere il Signore alla nostra coscienza, come una eclissi.

Questi impedimenti interni, però, vengono dissolti quando si sviluppa il contatto diretto con il Supremo. Nella tappa più elevata, uttama-adhikàra, un devoto può avere un indizio dell’Essere Supremo ovunque ed in ogni momento (yo màm pasyati sarvatra, Bhagavad-gìtà 6.30; sarva-bhùtesu yah pasyed bhagavad-bhàvam àtmanah, Srìmad-Bhàgavatam 11.2.45). E’ la Sua volontà; Lui si trova li, nel Suo lila. Lui può giocare a nascondino con i Suoi devoti. A volte si rende chiaramente visibile ad essi e altre volte si nasconde facendoli piangere; “O, dov’è il mio Signore? Non sento la Tua presenza, non posso vederti. Come potrò mantenermi? Come potrò portare avanti la mia vita? Senza Te non posso vivere. Sei così attraente, allegro ed elargitore di una immensa soddisfazione. Non posso vivere senza la Tua relazione”. I devoti, supplicando, si lamentano e piangono.