Quando l’amore cresce, il cervello si ritira
Tutto si trova
subordinato a Lui solamente. Se tentiamo di trovare la causa di qualcosa, troveremo
che anch’essa, a sua volta, possiede la propria causa, e così via. Ma quando
troveremo il Suo incanto e la Sua bellezza personale, ci renderemo conto: “Si,
questo è l’obiettivo finale che tutti stiamo cercando”.
C’è una canzone bengali: “O montagne! O Himalaya! O
Alpi! O Sumeru! Cosa state cercando con le vostre teste erette? Avete visto il
Creatore di questo mondo e avete ottenuto la soddisfazione della vostra vita?
Lo avete visto?”. In questa maniera, il devoto sente nel cuore che ogni cosa è
alla ricerca del Signore, che è la soddisfazione della vita stessa. Nel mondo
fenomenico di nascite e morti non c’è niente di tangibile che possa attrarre la
nostra attenzione. La parte più profonda del nostro cuore cerca sat, ciò che è eterno, cit, la coscienza che soddisfa la nostra
percezione, e ananda, la soddisfazione
del nostro desiderio di amore e bellezza. Quando l’amore si risveglia, la
funzione del cervello si ritira. Comprenderemo che l’amore è la soddisfazione
della vita. Questa è una fase speciale della nostra esistenza. Dovunque ci
troveremo, automaticamente cercheremo questo “SI”, “Om”. Om significa un grande “SI”. Ciò che stai cercando esiste.
Ciò che stai anelando nel più profondo del tuo cuore, esiste.
La tua ricerca
deve progredire dall’apparenza alla realtà. Il Signore della tua ricerca si
trova lì. Omkàra ci conduce al Gàyatrì, poi al Veda, Vedànta e allo Srìmad-Bhàgavatam,
il quale descrive il lato estatico e gioioso del Signore. L’Infinito si
avvicina talmente al finito, che il finito pensa: “Egli è uno di noi”; svolge
la parte di un amico così confidenziale che arriviamo a pensare che Egli è uno
di noi. Questa è la Sua grazia più elevata e gentile nei nostri confronti, il
nostro ottenimento più elevato, e lo possiamo trovare a Vrindavana. Srì
Caitanya Mahàprabhu insegnò che dobbiamo abbandonare tutto e fare di Krishna,
il Signore di Vrindavana, la nostra unica meta: Svayam Bhagavàn, Dio degli dei,
Signore dei signori. Lui è la fonte delle illimitate manifestazioni del potere
soprannaturale. Pertanto, Mahàprabhu invitò: “Cercate Srì Krishna. Non avete
altro obbligo in questo mondo. Prendete il Suo Nome, parlate di Lui e qualsiasi
cosa facciate, seguite questo cammino. Rapidamente, otterrete la soddisfazione
della vostra vita. Continuate a cercare il Suo Nome, continuate a cercare,
continuate a parlare di Lui quando state dormendo, mangiando o litigando;
qualunque cosa facciate, associatela a Krishna”.