“Krishna sa che dovrai fare una lotta con la tua mente, contro i tuoi sensi e contro la tua intelligenza, però hai Lui come alleato esattamente come lo ebbero i Pandava. Ciò non vuol dire che non ci fu la battaglia; ci fu eccome! Se ti arrendi a Krishna non significa che non dovrai fare la battaglia, ma significa che la vincerai. Vincerai una grande battaglia.”

B.V.Atulananda Acarya Swami




sabato 23 settembre 2017

"L’ASSOCIAZIONE CON I DEVOTI E’ DI VITALE IMPORTANZA" da "I Sermoni del Guardiano della Devozione" di S.S.B.R.Sridhara Deva Goswami



Risultati immagini per srila sridhara maharaja Così, la posizione dei devoti è molto importante nel nostro viaggio, specialmente nella tappa intermedia. Nella tappa primaria, non viene data molta importanza ai devoti. Con solo una vaga concezione  delle Scritture e con l’aiuto dei meriti accumulati precedentemente (sukrtì), il viaggio comincia. Gradualmente, però, i principianti trovano che il viaggio verso l’Infinito non è una cosa facile: “Pensavamo che con un piccolo progresso avremmo potuto mettere fine ai desideri, ma ora vediamo che non è così”. Quando arriviamo a considerare la posizione reale della devozione, di chi è Dio (Lui è universale, Lui è la meta ultima), potremo disilluderci gradualmente. Se lungo il cammino, però, otteniamo l’aiuto dei devoti, sentiremo molto sollievo in loro compagnia, benché la meta possa essere lontana. Le difficoltà del viaggio sono più prominenti nella seconda tappa. Nello stadio primario non siamo molto esclusivi nel nostro obiettivo, e così non sperimentiamo molte difficoltà. Le vere difficoltà cominciano quando entriamo in un viaggio esclusivo, senza altro obiettivo che occupare completamente la nostra energia verso il sentiero più eminente ed elevato. Se otteniamo realmente un tocco dalla tappa più elevata, la tappa mahà-bhàgavata, il viaggio torna nuovamente ad essere facile. La porzione intermedia è difficile, ed in questo stadio i devoti sono molto importanti per la nostra salvezza. Questo è lo stadio delle acquisizioni tangibili e degli ostacoli; i nostri fallimenti sul sentiero della realizzazione saranno rettificati in questa tappa intermedia. Quando entriamo in guerra, al principio abbiamo una grande speranza. Sentiamo fiducia. La prova reale, però, è quando inizia la lotta. Quando, poi, finalmente vinciamo, ci sentiamo un’altra volta molto soddisfatti. Nel periodo intermedio, però, quando la guerra si sta svolgendo, ci troviamo nel periodo più difficile. In quel momento, i nostri compagni di battaglia, i nostri camerati, quelli che lottano insieme a noi, sono molto importanti. “Non sono solo. Ci sono molti altri che combattono con me in questa battaglia”. Questi compagni sono molto importanti. Alcuni possono cadere, ma ci saranno sempre altri compagni a mantenere il mio entusiasmo. Similmente, in questo viaggio, possiamo vedere che molti sostenitori incondizionati stanno cadendo. Può demoralizzarci vedere molte rispettabili personalità andarsene, cadere a metà cammino. Tuttavia, nel mezzo di queste circostanze sfavorevoli, ci sono altri che valorosamente stanno progredendo con fede risoluta e che ci aiuteranno. Sopportare fino alla fine è difficile, ma importante e prezioso. Le prove arrivano e mostrano quanta fede abbiamo. Niente arriva invano, e noi dobbiamo accettare tutto quello che succede in questo modo.
Possono esserci molti grandi guerrieri come Bhìsma e Drona che cadono nella battaglia, ma dobbiamo continuare ugualmente (karmany evàdhikàras te, mà phalesu kadàcana, Bhagavad-gìtà 2.47). Siamo impegnati nella lotta fino alla fine. Dobbiamo ottenere la meta della nostra vita, e potremo assorbire tale determinazione dal carattere dei devoti. Anche gli Sàstra offrono consigli utili ma, nonostante ciò, l’associazione con i devoti è di vitale importanza.