Fu Gesù cristo che disse per la prima volta: "Amate Dio
con tutto il vostro cuore, con tutta la vostra mente, con tutta la vostra anima
e con tutta la vostra forza, e amate ogni uomo come se fosse vostro fratello".
Questa è, in effetti, una verità assoluta, ma differenti uomini hanno dato
distinte interpretazioni a questa nobile espressione. Le espressioni di tutti i
grandi uomini sono gradevoli, anche se un poco misteriose, e avvicinano la
verità alla sfera del cuore, quando vengono comprese. La ragione di questo
mistero è che l’uomo avanzato nel suo avvicinamento alla Divinità riceve delle
rivelazioni, le quali non sono altro che un mistero per coloro che ancora non
sono al loro stadio di avanzamento .
Le tappe del progresso sono molto simili nei diversi circoli
di spiritualità, i quali spiegano gran parte dello sviluppo graduale dell’anima.
Abbiamo capito che alcuni spiritualisti sostengono che la materia sublimata si
converte in spirito.
Questa teoria si pone in netto contrasto con la nostra
convinzione interna. La materia è materia e lo spirito è spirito; uno non può
formare l’altro. Lo spirito è certamente una “esistenza superiore”, anche se
non possiamo capire completamente, nel nostro presente stato di prigionieri
della materia, che relazione abbia esattamente lo spirito con la materia, con
lo spazio e con il tempo. Al di la della metafisica, condividiamo che l’anima
umana possa elevarsi sempre più, e possa comprendere cose delle quali, per il momento,
non ha la minima idea . Soggetto a questa importante regola, Cristo, Gesù di
Nazareth, ricevette e pronunciò le parole sopracitate. Per i lettori che si
trovano qualche gradino più in alto nella scala degli uomini ordinari, queste
espressioni di Gesù insegnano che l’uomo deve amare Dio con tutto il suo cuore,
(che significa: con l’affetto di un cuore sensibile come quello di ogni bambino,
opposto all’odio), con tutta la sua mente, (che significa: dell’intelletto che
conosce, opposto a quello che ignora ogni cosa), con tutta la sua anima, (che
significa: con il principio della costituzione umana che percepisce la propria
immortalità nell’adorare l’Onnipotente) e con tutta la sua forza, (che
significa: con ogni lavoro attivo, con il libero arbitrio, con la volontà).
Tuttavia, per l’uomo ispirato, cose superiori e significati
più sublimi appaiono dalle sacre parole dell’ispirato Gesù. Egli insegna all’uomo
ad amare Dio senza indagare, trarre conclusioni, odiare o speculare riguardo Lui,
e che quando l’uomo è situato nel proprio stato assoluto, non è più intelletto
o corpo, ma solamente anima pura.
L’essenza dell’anima è la saggezza, ed il suo agire è l’amore
assoluto. La condizione assoluta dell’uomo consiste nella propria relazione assoluta
di puro amore con la Divinità. L’amore, quindi, è in sé la religione dell’anima,
e conseguentemente dell’uomo completo. A questo punto, il discepolo chiese:
"Cos’è, o che cosa devo fare con il
cuore? Il mio cuore ama nel vedere il sorriso del sole, nel mangiare una dolce
preparazione e nel contemplare una danza". Gesù risponde profondamente:
"Si! Devi amare
Dio con tutto il tuo cuore! Il tuo
cuore, adesso, corre alla ricerca di altre cose, però devi, allo stesso modo
con cui addestri un cavallo selvaggio, fare in modo che il tuo sentimento corra
verso l’amore per Dio ".
Questo è uno dei quattro principi dell’adorazione, ciò che
nella Letteratura Vaishnava viene chiamato ânta-rasa. Allora il discepolo disse:
"Signore, l’intelletto mi conduce da un’altra parte, allontanandomi da Dio,
vuole portarmi al positivismo (all’osservazione
scientifica); per favore, istruiscimi. Cosa devo fare?" "Sí", risponde
Gesù, "devi amare Dio con tutta la tua mente; quando percepisci, concepisci,
ricordi, immagini e ragioni, non devi permetterti l’aridità dell’intelletto, devi
sviluppare e dedicare l’intelletto in tutte le cose buone e sacre, sula base
dell’amore per la verità, per la bellezza spirituale e per l’armonia. Questa è
la seconda fase dello sviluppo Vaishnava, conosciuta con il nome di dasya-rasa.
Il discepolo, allora, chiede se lo sviluppo dell’affetto e dell’intelletto sono
sufficienti. Gesù risponde : "Devi anche amare Dio con tutta la tua anima,
devi percepire te stesso in comunicazione spirituale con la Divinità, e
ricevere rivelazioni sacre nei tuoi momenti più sublimi di adorazione ". Questo
viene chiamato il sakhya-rasa dei Vaishnava; l’anima che si avvicina alla
Divinità in un servizio intrepido e sacro. Il discepolo pensa, allora, che in
una tale posizione sarà perduto, senza capacità di agire. Il
Salvatore, allora, pronuncia le seguenti parole: "Devi amare Dio con tutta
la tua forza, con tutta la tua volontà. Commetti un errore concludendo che
perderai le tue attuali attività. Ne
riceverai molte di più, lavorando e lavorando per Dio, senza alcun interesse
che non sia la sacra volontà (forza di volontà e libero arbitrio sono privilegi
dell’uomo) e identificandosi con l’anima pura. Questo amplierà enormemente la
tua attenzione”. Questa è la generale descrizione della Bhakti. Gesù continua e
ci dice: "Devi amare ogni uomo come se fosse tuo fratello"; da questo
si deduce la quarta fase dell’amore, un sentimento di fratellanza con tutti gli
esseri con Dio che è il padre di tutti. Questo è vatsalya-rasa nella sua
prima tappa di sviluppo.
La Bhakti è percepita, fino a qui, dal primo sviluppo dell’uomo
nella forma del cuore, poi nella forma della mente, poi nella forma dell’anima e
finalmente nella forma della volontà (libero arbitrio). Queste forme non si
distruggono una con l’altra, ma meravigliosamente armonizzano all’interno di
una costituzione pura di ciò che
chiamiamo “uomo spirituale”, o Ekanta,
nella letteraturaVaishnava.
Inoltre, esiste un’altra verità ancora più sublime dietro
tutto questo, che viene rivelata a pochi, a coloro che sono preparati. Ci
riferiamo alla conversione spirituale dell’anima nella sua forma femminile. E’
in questo stato sublime, nobile ed elevato, che l’anima può sperimentare la
dolcezza di un matrimonio indissolubile di amore con Dio. Questa è la quinta e
più elevata tappa dello sviluppo Vaishnava che chiamiamo madhurya-rasa; solamente
in questa tappa si estende abilmente la sezione più meravigliosa della Letteratura
Vaishnava. Questa fase della vita umana, nel suo mistero, non è conquistata da
tutti. Anzi, dovremmo dire che non la ottiene nessuno oltre a quelli che
appartengono a Dio stesso. Si trova così lontano, molto al di la della portata
degli uomini ordinari; i razionalisti, o gli ordinari teisti, non possono
comprenderla. Essi arrivano al punto di burlarsi di essa come se fosse qualcosa
di inumano, denaturato o artificiale.
O Signore!
Rivela la Tue più preziose verità a
tutti, affinché Tu non venga insultato dai fanatici e dai pazzi, facendo in
modo che tutta l’umanità sia ammessa come Tua"
Fine
“Srila
Bhaktivinoda Thakura”