di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupàda a bordo
della nave Jaladuta, 13 settembre 1965
Venerdì settembre 1965.
Nel mezzo dell’Oceano
Atlantico, su un piroscafo diretto in America, Srìla Prabhupàda scrisse nel suo
diario di bordo: “Oggi la nave ondeggia dolcemente. Mi sento meglio. Ma sento
la separazione da Srì Vrindavana e dai miei Signori Srì Govinda, Gopìnàtha,
Ràdhà-Dàmodara. Il mio solo sollievo è la Srì
Caitanya-caritàmrta, grazie alla quale sto gustando il nettare dei lìlà di Srì Caitanya. Ho lasciato
Bhàrata-bhùmi (l’India) solo per eseguire l’ordine di Srì Bhaktisiddhànta
Sarasvatì che intendeva eseguire l’ordine di Srì Caitanya. Io non sono
qualificato, ma ho accettato questo rischio al solo fine di obbedire all’ordine
di Sua Divina Grazia. Così, lontano da Vrindavana, io mi sento pienamente
dipendente dalla Loro misericordia”.
Tre giorni dopo,
in questa attitudine di pura devozione, Sua Divina Grazia compose la seguente
preghiera.
Dichiaro con
enfasi, o fratelli,
che voi
otterrete le benedizioni del Signore Supremo, Krishna,
solo quando
Srìmatì Ràdhàràni sarà soddisfatta di voi.
Srì Srìmad
Bhaktisiddhànta Thàkura, che è molto caro al Signore Gaurànga,
il figlio di
Madre Sacì,
è ineguagliabile
nel suo servizio al Signore Supremo, Srì krishna.
Egli è quel
grande maestro spirituale santo
che distribuisce
la più intensa devozione a Krishna
in differenti
luoghi del mondo.
Grazie a suo
forte desiderio, in ogni regione dell’Occidente
il Santo Nome
del Signore Gaurànga si diffonderà;
nelle città, nei
paesi, nei villaggi sulla terra,
al di là di
tutti gli oceani, i mari, i fiumi e i ruscelli,
tutti canteranno
il Santo Nome di Krishna.
Come la vasta
misericordia di Srì Caitanya Mahàprabhu conquista tutte le direzioni,
certamente un’inondazione
di estasi trascendentale sommergerà la Terra.
Quando tutti gli
esseri viventi sofferenti e miserevoli avranno trovato la felicità,
il desiderio del
vaisnava sarà soddisfatto.
Il mio Guru
Mahàràja mi ha ordinato di realizzare questa missione, ma io non ne sono degno.
Sono miserabile
e insignificante e per questo, Signore,
ora prego per
ottenere la Tua misericordia.
Tu sei il più
saggio e il più esperto di tutti, e voglio diventarne degno.
Se Tu concedi il
Tuo potere,
col servizio al maestro spirituale è possibile
ottenere la Verità Assoluta,
e così la vita
diventa un successo.
Se riusciamo a
conquistare quel servizio,
diventiamo
felici e conseguiamo la Tua associazione,
grazie alla
buona fortuna.
“Mio
caro Signore, o Suprema Personalità di Dio, a causa del contatto con
innumerevoli desideri materiali, stavo gradualmente precipitando in un pozzo
buio pieno di serpenti, seguendo gli altri. Ma il Tuo servitore Nàrada Muni mi
ha gentilmente accettato come suo discepolo e mi ha insegnato come ottenere la
posizione trascendentale. Perciò il mio primo dovere consiste nel servirlo.
Come potrei abbandonare il suo servizio?” (Prahlàda Mahàraja al Signore
Nrsimhadeva, Srìmad-Bhàgavatam 7.9.28)
O Srì Krishna,
Tu sei il mio compagno eterno.
Dimenticando Te,
vita dopo vita ho subito i calci di màyà.
Se oggi posso
avere la possibilità di incontrarti ancora,
allora
certamente mi riunirò a Te.
Caro amico,
insieme a Te proverò di nuovo una grande gioia.
Di prima mattina
vagherò sui pascoli e nei campi.
Correndo e
giocando nelle numerose foreste di Vraja,
mi rotolerò in
terra nell’estasi spirituale.
Oh, quando quel
giorno sarà mio?
Oggi quel felice
ricordo di Te è tornato alla mia memoria.
In preda ad un
intenso desiderio, Ti ho chiamato.
Io sono il Tuo
eterno servitore, e quindi desidero tanto la Tua compagnia.
O Srì krishna,
senza di Te non è possibile avere alcun successo.