“Krishna sa che dovrai fare una lotta con la tua mente, contro i tuoi sensi e contro la tua intelligenza, però hai Lui come alleato esattamente come lo ebbero i Pandava. Ciò non vuol dire che non ci fu la battaglia; ci fu eccome! Se ti arrendi a Krishna non significa che non dovrai fare la battaglia, ma significa che la vincerai. Vincerai una grande battaglia.”

B.V.Atulananda Acarya Swami




mercoledì 1 novembre 2017

"Come perseverare in questo viaggio" di Srila B.R.Sridhara Maharaja



Risultati immagini per srila sridhar maharajDa "I Sermoni del Guardiano della Devozione"

COME PERSEVERARE IN QUESTO VIAGGIO

Abbiamo bisogno di una fede durevole, non vacillante: “Oh, ho provato per un pò di tempo, ma non ho trovato nessun frutto tangibile nella bhakti, così l’ho abbandonata. Mi è sembrata molto vaga. Quando ho iniziato, pensavo di ottenere qualcosa di tangibile in breve tempo, rapidamente, ma non è stato così. E’ qualcosa di incerto. Sto impiegando molta energia per la causa, ma ancora non ottengo nessun risultato”. Le tendenze precedenti ci trascinano verso il lato negativo, così vediamo che molti valorosi stanno cadendo.
Nonostante ciò, dobbiamo perseverare in questo viaggio, e dobbiamo guadagnarci lo stesso valore di coloro che sono stabili e profondamente compromessi. Anche se ci è stato detto centinaia di volte che l’Assoluto è infinito, all’inizio avremo ancora la tendenza ad adottare la concezione del finito. Abbiamo l’abitudine di pensare a qualsiasi cosa in termini di finito. Così, quando ascoltiamo che questo è Infinito, che è Vaikuntha, che non ha limiti, non riusciamo a raccogliere il significato corretto. Quando facciamo un progresso pratico, però, nuove concezioni vengono alla nostra considerazioni.
Il nostro Guru Mahàraja (Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati) si rivolse ai suoi discepoli come vipada uddhàrana bandhu-gana: “Miei cari amici, siete venuti a liberarmi dal pericolo”. Sicuramente, dobbiamo comprendere questa dichiarazione dai punti di vista assoluto e relativo. Gli studenti costituiscono una parte necessaria per il professore; quando il professore ha degli studenti, sente che il servizio pratico della sua vita è stato proficuo. Così, dal punto di vista relativo, i discepoli possono aiutare l’Acàrya. Ma dal punto di vista assoluto, la volontà di Krishna è tutto, e il nitya-siddha, l’anima eternamente perfetta che interiormente conosce le intenzioni del Signore, non può essere disturbato da nessun pericolo, in nessuna forma.

mac-città mad-gata-prànà, bodhayantah parasparam
kathayantas ca màm nityam, tusyanti ca ramanti ca
                                         
                                                                                            Bhagavad-gìtà 10-9

Mac-città: “L’attenzione loro si trova in Me”; mad-gata-prànà: “L’energia loro viene usata per la Mia causa”; bodhayantah parasparam: “Mutuamente si aiutano gli uni con gli altri”. Questo ci ricorda la “sedia napoleonica”. Una volta, trovatisi in un terreno paludoso, Napoleone arrangiò che ogni uomo si sedesse contro il grembo dell’altro in formazione circolare; ognuno, automaticamente, protesse l’altro dall’inevitabile freddo e tutti loro poterono rimanere svegli durante la notte in questo clima ostile. Diversamente, il suo  esercito sarebbe stato decimato. Così, per aiutarsi mutuamente, un devoto fa domande e l’altro risponde, e tutti e due si compromettono. Quello che fa domande offre una certa energia allo stesso modo di quello che risponde. Bodhayantah parasparam: Coloro della stessa categoria scambiano i loro pensieri riguardo Krishna (kathayantàs ca màm nityam), e le benedizioni vengono generate. Per la mutua comprensione e la discussione, una specie di nettare sorge per nutrire i devoti. “Uno chiede qualcosa riguardo Me, e l’altro risponde. In questo modo questa discussione crea un fluire di nettare che nutre le due parti”. Tusyanti ca ramanti ca: “La soddisfazione è generata dalla mutua comprensione, e questa si sviluppa fino a ramanti ca, la categoria della reciprocità assoluta. Ascende fino a questo standard, ramanti ca, e poi do loro un compito addizionale, un bagliore di nuova luce (dadàmi bhuddi-yogam tam), ed essi accettano un nuovo corso venendo promossi allo “squadrone suicida”; questo squadrone è eleggibile per ogni tipo di servizio”. Questo particolare tipo di “soldato” è competente per combattere in terra, in mare, in aria ed in qualsiasi circostanza, ed è preparato per ogni tipo di combattimento o di servizio. “Io dirigo loro da questa parte”