COME PERSEVERARE IN QUESTO VIAGGIO
Abbiamo bisogno
di una fede durevole, non vacillante: “Oh, ho provato per un pò di tempo, ma
non ho trovato nessun frutto tangibile nella bhakti, così l’ho abbandonata. Mi è sembrata molto vaga. Quando ho
iniziato, pensavo di ottenere qualcosa di tangibile in breve tempo,
rapidamente, ma non è stato così. E’ qualcosa di incerto. Sto impiegando molta
energia per la causa, ma ancora non ottengo nessun risultato”. Le tendenze
precedenti ci trascinano verso il lato negativo, così vediamo che molti
valorosi stanno cadendo.
Nonostante ciò,
dobbiamo perseverare in questo viaggio, e dobbiamo guadagnarci lo stesso valore
di coloro che sono stabili e profondamente compromessi. Anche se ci è stato
detto centinaia di volte che l’Assoluto è infinito, all’inizio avremo ancora la
tendenza ad adottare la concezione del finito. Abbiamo l’abitudine di pensare a
qualsiasi cosa in termini di finito. Così, quando ascoltiamo che questo è
Infinito, che è Vaikuntha, che non ha limiti, non riusciamo a raccogliere il
significato corretto. Quando facciamo un progresso pratico, però, nuove concezioni
vengono alla nostra considerazioni.
Il nostro Guru
Mahàraja (Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati) si rivolse ai suoi discepoli come vipada uddhàrana bandhu-gana: “Miei cari
amici, siete venuti a liberarmi dal pericolo”. Sicuramente, dobbiamo comprendere
questa dichiarazione dai punti di vista assoluto e relativo. Gli studenti
costituiscono una parte necessaria per il professore; quando il professore ha
degli studenti, sente che il servizio pratico della sua vita è stato proficuo.
Così, dal punto di vista relativo, i discepoli possono aiutare l’Acàrya. Ma dal
punto di vista assoluto, la volontà di Krishna è tutto, e il nitya-siddha, l’anima eternamente
perfetta che interiormente conosce le intenzioni del Signore, non può essere
disturbato da nessun pericolo, in nessuna forma.
mac-città
mad-gata-prànà, bodhayantah parasparam
kathayantas ca
màm nityam, tusyanti ca ramanti ca
Bhagavad-gìtà 10-9