Alcune persone sono vigili nel
mondo dell’esperienza. Il mondo dell’esperienza è il giorno per esse, e il
mondo dell’anima, il mondo di Dio, è per loro la notte. Un’altra classe di
uomini è vigile nel mondo dell’anima, ed è dormiente nel mondo dell’esperienza.
Questo mondo è oscuro per loro, e sono completamente assorti nel mondo della
fede. Essi scopriranno che il mondo della fede è permanente.
L’anima, benché minuta, occupa una
posizione sostanziale nell’eternità; costituisce un fattore eterno nel mondo
della fede. Lì troveremo che: “Qualsiasi cosa vedo, è eterna. Non scomparirà
nulla. Sono un membro del mondo della realtà, e attraverso la fede posso
raggiungere questo piano sottile, dove non muore né cambia nulla. Un simile
piano elevato e sottile è lì, e la mia anima è un membro di questo piano. Lì, l’anima
è vigile, mentre nel mondo dell’esperienza è dormiente, perchè non ha una connessione
con quel piano. L’uomo del mondo dell’esperienza, di carne e ossa, è vigile qui,
mentre il mondo reale, il mondo dell’anima, è come la notte oscura per lui”.
Nella nostra presente condizione
può sembrare quasi senza esistenza, ma tale piano è una realtà sostanziale e eterna.
La sua esistenza sostituisce tutto. Tutto può scomparire, ma la fede rimarrà
per sempre. La fede è la potenza particolare di Srìmatì Ràdhàrànì.