“Krishna sa che dovrai fare una lotta con la tua mente, contro i tuoi sensi e contro la tua intelligenza, però hai Lui come alleato esattamente come lo ebbero i Pandava. Ciò non vuol dire che non ci fu la battaglia; ci fu eccome! Se ti arrendi a Krishna non significa che non dovrai fare la battaglia, ma significa che la vincerai. Vincerai una grande battaglia.”

B.V.Atulananda Acarya Swami




venerdì 29 dicembre 2017

"LA DOLCEZZA ASSOLUTA E’ CATTURATA DALL’AMORE" da "I Sermoni del Guardiano della Devozione" di Srila B.R.Sridhara Deva Goswami Maharaja




Risultati immagini per srila sridhar maharajklesà-ghni subhadà moksa laghutà-krt sudurlabhà
sandrananda-visesàtmà, srì-krsnàkarsinì ca sa
Bhakti-rasàmrta-sindhuh, pùrva 1,17

Uttamà-bhakti, la devozione più pura, conquista tutti, conquista tutti i peccati e l’ignoranza, e concede ogni cosa auspiciosa; la liberazione non ha alcuna importanza in presenza di tale devozione, la quale si ottiene molto raramente. Questa è la personificazione dell’estasi più profonda, quella che attrae Krishna stesso”.

Benché possiamo ottenere la liberazione da tutte le forze indesiderabili che sono attorno a noi, la devozione pura mina la posizione della liberazione (moksa-laghu-takrt). Possiamo essere anime liberate, libere da reazioni e incertezze sul futuro, ma l’associazione con l’occupazione positiva, bhakti, è molto più difficile da ottenere (sudurlabhà). Ottenere un “passaporto” non è la stessa cosa che ottenere un “visto”. Qualcuno può avere ottenuto un passaporto, ma ottenere anche un “visto” comporta la sopportazione di qualche inconveniente in più. In altre parole, potremmo essere lasciati liberi dal piano reazionario, ma non ottenere l’ingresso al piano più elevato. L’ingresso a quel piano è situato al di là della liberazione. La qualifica dell’aspirante desideroso di darsi totalmente all’altro piano di vita si trova molto raramente. Tale persona non ha interesse ad acquisire niente che possa essere usata nel piano di vita nel quale ha vissuto fino a quel momento.
Inoltre, se fosse designato per essere un predicatore, un agente designato per un lavoro di aiuto sociale, eseguirà il proprio dovere unicamente sotto la designazione e l’interesse del piano più alto, distaccato dal pensiero: “Io porterò benessere alla gente”. Lui dovrebbe pensare: “Io devo mettermi a disposizione del piano elevato, e non sarò desideroso di diventare un Acarya, un Maestro Spirituale. In altra maniera, ci sarà il pericolo di commettere nàma-aparàdha, offesa contro il nome del Signore”.
Asraddadhàne vimuke’py asrnvati, yas copadesah sìva-nàmàparàdhah. E’ un’offesa offrire il Santo Nome agli infedeli. Questa azione nasconde la motivazione di guadagnare una “posizione” nella sfera elevata. E’ un tipo di attaccamento materiale, un commercio spirituale, come quello che possiamo trovare nei “gosvami” di casta e altre linee illegittime. L’attitudine sana dovrebbe essere: “Se sarò scelto dall’alto, allora servirò come uno scelto, e solamente per l’interesse di coloro che mi hanno scelto. Sto entrando in una categoria solamente per l’interesse di una terra elevata”. Questa dovrebbe essere l’attitudine pura e perfetta.
Così, solamente con un passaporto, non possiamo sperare di entrare facilmente in questo piano elevato, che è sudurlabhà, ottenuto molto raramente. Ma se riusciremo ad entrare, sentiremo sàndrà-nanda visesàtmà: “Sì, questo piano è colmo di felicità e pieno di spirito indipendente. Desideravo ottenere un “visto” per entrare in questo paese, e adesso scopro che è realmente come promesso. Percepisco direttamente che sto respirando in una atmosfera molto più elevata e dolce, una atmosfera familiare che supera qualsiasi altra cosa della mia precedente terra”. Poi, finalmente, srì-krsnàkarsinì ca sa, Krishna stesso, la Meravigliosa Realtà che attrae il cuore di tutti ed è attratto dalla dedizione dei Suoi arresi servitori. Né il potere, né la conoscenza, hanno accesso a questo dominio. Solamente la Dolcezza Assoluta, che è catturata dall’amore dei Suoi devoti.