sandrananda-visesàtmà,
srì-krsnàkarsinì ca sa
Bhakti-rasàmrta-sindhuh, pùrva 1,17
“Uttamà-bhakti, la devozione più pura, conquista tutti, conquista
tutti i peccati e l’ignoranza, e concede ogni cosa auspiciosa; la liberazione
non ha alcuna importanza in presenza di tale devozione, la quale si ottiene molto
raramente. Questa è la personificazione dell’estasi più profonda, quella che
attrae Krishna stesso”.
Benché possiamo ottenere la
liberazione da tutte le forze indesiderabili che sono attorno a noi, la
devozione pura mina la posizione della liberazione (moksa-laghu-takrt). Possiamo essere anime liberate, libere da
reazioni e incertezze sul futuro, ma l’associazione con l’occupazione positiva,
bhakti, è molto più difficile da
ottenere (sudurlabhà). Ottenere un “passaporto”
non è la stessa cosa che ottenere un “visto”. Qualcuno può avere ottenuto un
passaporto, ma ottenere anche un “visto” comporta la sopportazione di qualche inconveniente
in più. In altre parole, potremmo essere lasciati liberi dal piano reazionario,
ma non ottenere l’ingresso al piano più elevato. L’ingresso a quel piano è
situato al di là della liberazione. La qualifica dell’aspirante desideroso di
darsi totalmente all’altro piano di vita si trova molto raramente. Tale persona
non ha interesse ad acquisire niente che possa essere usata nel piano di vita
nel quale ha vissuto fino a quel momento.
Inoltre, se fosse designato per
essere un predicatore, un agente designato per un lavoro di aiuto sociale,
eseguirà il proprio dovere unicamente sotto la designazione e l’interesse del
piano più alto, distaccato dal pensiero: “Io porterò benessere alla gente”. Lui
dovrebbe pensare: “Io devo mettermi a disposizione del piano elevato, e non
sarò desideroso di diventare un Acarya,
un Maestro Spirituale. In altra maniera, ci sarà il pericolo di commettere nàma-aparàdha, offesa contro il nome del
Signore”.
Asraddadhàne vimuke’py
asrnvati, yas copadesah sìva-nàmàparàdhah. E’ un’offesa offrire il Santo Nome agli infedeli.
Questa azione nasconde la motivazione di guadagnare una “posizione” nella sfera
elevata. E’ un tipo di attaccamento materiale, un commercio spirituale, come
quello che possiamo trovare nei “gosvami” di casta e altre linee illegittime. L’attitudine
sana dovrebbe essere: “Se sarò scelto dall’alto, allora servirò come uno scelto,
e solamente per l’interesse di coloro che mi hanno scelto. Sto entrando in una
categoria solamente per l’interesse di una terra elevata”. Questa dovrebbe
essere l’attitudine pura e perfetta.
Così, solamente con un
passaporto, non possiamo sperare di entrare facilmente in questo piano elevato,
che è sudurlabhà, ottenuto molto
raramente. Ma se riusciremo ad entrare, sentiremo sàndrà-nanda visesàtmà: “Sì, questo piano è colmo di felicità e
pieno di spirito indipendente. Desideravo ottenere un “visto” per entrare in
questo paese, e adesso scopro che è realmente come promesso. Percepisco
direttamente che sto respirando in una atmosfera molto più elevata e dolce, una
atmosfera familiare che supera qualsiasi altra cosa della mia precedente terra”.
Poi, finalmente, srì-krsnàkarsinì ca sa,
Krishna stesso, la Meravigliosa Realtà che attrae il cuore di tutti ed è
attratto dalla dedizione dei Suoi arresi servitori. Né il potere, né la
conoscenza, hanno accesso a questo dominio. Solamente la Dolcezza Assoluta, che
è catturata dall’amore dei Suoi devoti.