“Krishna sa che dovrai fare una lotta con la tua mente, contro i tuoi sensi e contro la tua intelligenza, però hai Lui come alleato esattamente come lo ebbero i Pandava. Ciò non vuol dire che non ci fu la battaglia; ci fu eccome! Se ti arrendi a Krishna non significa che non dovrai fare la battaglia, ma significa che la vincerai. Vincerai una grande battaglia.”

B.V.Atulananda Acarya Swami




sabato 5 ottobre 2019

"LA CONCEZIONE PIU’ ELEVATA DI CONDOTTA" di Sua Divina Grazia B.R.Sridhara Deva Goswami



Un giorno, Srìla Bhaktivinoda Thàkura stava cantando il nome del Signore, e per la sua dolce volontà, divagava per il cielo. Improvvisamente si rese conto di trovarsi vicino Yamàlaya, dove il signore della morte Yama mantiene la propria corte con il compito di giudicare i peccatori di questo mondo. Lì si trovavano anche Brahmà, Nàrada, Siva e altri che discutevano con Yamaràja il significato dei due sloka enunciati da Srì Krishna nella Bhagavad-gìtà (9.30,31); non riuscivano, però, a risolvere il problema di discernere il significato appropriato degli sloka.

api cet suduràcàro, bhajate màm ananya-bhàk
sàdhur eva sa mantavyah, samba vyavasito hi sah

“Benchè esternamente una persona possa essere vista commettere molti peccati, se è esclusivamente abbandonata alla Mia devozione deve essere considerata la più pura e santa. Non importa cosa faccia, perché verrà presto corretta al cento per cento”

ksipram bhavati dharmàtmà, sasvac chàntim nigacchati
kaunteya pratijànìhi, na me bhaktah pranasyati

“Prontamente diventa virtuosa e ottiene una pace duratura. O figlio di Kuntì!, dichiara audacemente al pubblico che il Mio devoto non perisce mai!”

Ma la qualità di chi si impegna nella Sua devozione esclusiva, ananya-bhajana, è stato definita dalle stesse parole del Signore, sarva-dharmàn parityajya, màm ekam saranam vraja:”Il Mio devoto esclusivo è quello che abbandona ogni tipo di dovere (sarva-dharmàn) e si arrende ai Miei piedi, accettando solamente i suoi doveri verso di Me”.
Essendosi arreso al Signore e superato ogni tipo di obblighi, come può, questo devoto esclusivo (ananya-bhàk), essere visto come un uomo esternamente retto e pio? ( ksipram bhavati dharmàtmà). Questa è un’anomalia.


OCCUPARCI DEL NOSTRO DOVERE VERSO IL CENTRO

Yamaràja, Brahmà, Nàrada, etc., discutevano questo punto senza riuscire a trovare la soluzione. Come può qualcuno che abbandona ogni genere di compromesso, sia  corretto che scorretto, con il proposito di arrendersi esclusivamente ai piedi del Signore Supremo, diventare “virtuoso” nel futuro?
Non trovando la soluzione, mandarono a cercare Srìla Bhaktivinoda Thàkura che avevano visto muoversi nel cielo cantando il Nome del Signore: “Lui è un puro devoto e possiede una profonda conoscenza delle Scritture; chiediamo a lui di spiegare questi versi della Bhagavad-gìtà.
Così lo invitarono, venne e diede il significato. Api cet suduràcàro, bhajate mam ananya-bhàk: Nonostante le sue pratiche esterne, il devoto esclusivo (ananya-bhàk) è accettato (mantavyah) come un santo al cento per cento (sàdhu).
Pertanto, la conclusione è che chi riesce a comprendere questo punto, dichiarando che un devoto esclusivo di Krishna, senza considerare le sue pratiche esterne, è un santo al cento per cento, prontamente diventerà dharmàtma, virtuoso e religioso. Le sue affermazioni e conclusioni sono corrette, e presto la sua condotta diventerà molto pura, ed avrà anche l’opportunità di seguire il sentiero che conduce alla Verità Eterna.
“Così, Arjuna, approfitta di questo e dichiara senza paura al pubblico che il Mio devoto che si è arreso a Me completamente, non rovinerà mai la propria reputazione. Benché venga apparentemente visto fare qualcosa di sbagliato, sarà salvato. Il successo della sua vita è assicurato. Per questa tua dichiarazione, otterrai il beneficio di diventare virtuoso e avere l’opportunità di ottenere la pace spirituale eterna. Chiunque lo comprenda e abbia il coraggio di dichiarare che la reputazione del Mio devoto esclusivo non sarà mai rovinata, a sua volta otterrà l’opportunità di raggiungere questo sentiero di devozione esclusiva e ottenere la pace eterna”.
Poiché possiede la considerazione corretta per la devozione esclusiva, otterrà tutto. Tutto è per il Signore, e non per qualche altra cosa. L’Assoluto è per Se stesso. Che obbediamo o no alle leggi dell’interesse separato o provinciale, dobbiamo senza mancanze obbedire alla regola che tutto è per Lui. Questa è la regola principale, e tutte le altre sono secondarie. Possiamo impegnarci più o meno nei nostri obblighi, ma dobbiamo assolutamente impegnarci nel nostro dovere verso il Centro; questo è il fattore più importante in ogni caso. Così, qualcuno che apprezza e afferma questo senza paura al pubblico deve avere un apprezzamento sostanziale per questa concezione, e sicuramente sopravviverà migliorando molto presto la propria condizione futura. “Lui otterrà il sentiero della pace eterna, cioè il servizio a Me stesso, Krishna”. Questo è il significato fondamentale.
La qualifica più alta in maniera assoluta è che ognuno deve essere dedicato al Centro, oltrepassando l’obbedienza verso qualsiasi altra posizione che possiamo trovare nell’ambiente. Qualcuno che possa sentire, valorizzare e affermare questo, raggiungerà rapidamente tale posizione. Il suo cuore può valorizzare, e ciò costituisce una realizzazione sul sentiero; molto presto sortirà un effetto e il pubblico vedrà: “Oh, anche lui sta entrando in questo sentiero dell’ananya-bhajana, l’esclusiva aderenza al richiamo del Centro Assoluto, il quale costituisce il tutto”.
Dharma significa doveri morali, includendo i doveri verso il padre, la madre, il paese, la società, l’umanità, etc. Ma se qualcuno trascura tutto questo e mantiene una relazione diretta verso di Me, sarà considerato libero da qualsiasi mancanza. Lui si trova nella linea di sarva-dharmàn parityajaya, màm ekam saranam vraja. Sta facendo la cosa giusta, e chi può semplicemente apprezzare questo, molto presto anche lui si trasformerà in qualcuno della stessa classe. Questo è il significato completo.