
Non
si dovrebbe avvicinare il maestro spirituale con un biglietto di andata e
ritorno. Srila Bhaktisiddhanta Prabhupada era solito dire: “Siete venuti qui
con un biglietto di andata e ritorno”. Non dobbiamo avvicinare il maestro
spirituale con questa attitudine, ma dovremmo pensare di aver già visto e
sperimentato tutto in questo mondo mortale, e di non avere nulla a cui aspirare
in questo piano. Con questa chiara coscienza possiamo avvicinare il
guru:
questo è il solo modo di vivere. Questo mondo è mortale, non vi è nessun senso
o possibilità nel vivere qui, eppure il desiderio di vivere è ovunque una
tendenza innata. “Io voglio solo vivere e salvare me stesso, sto correndo verso
il vero rifugio”. Con questa sincerità il discepolo porterà al maestro spirituale
tutto l’occorrente per il sacrificio, non andrà da lui solo per disturbarlo, ma
lo avvicinerà con tutte le proprie necessità già soddisfatte. Andrà da lui con
tutto l’occorrente per farsi il letto e con i bagagli, e non per rendergli delle
cortesie fornendogli nome e fama diventando suo discepolo. Qual è la posizione del
maestro spirituale? Egli è ben disposto nel rivelare la verità senza
informazioni ordinarie. Dal regno superiore la rivelazione è stata diffusa nel
mondo in molte sfumature, ma il
guru deve avere una conoscenza ampia,
vivace e vasta della verità rivelata, e deve praticare sempre la vera vita
spirituale. Le sue azioni sono sempre collegate con lo spirito, non con il mondo
materiale. Egli si occupa del Brahman, il piano che può conciliare qualsiasi
cosa, la base fondamentale di tutto (
brahma-nistham). Egli vive sempre
in quel piano trascendentale ed è connesso a quel livello per tutta la sua
intera vita, qualsiasi cosa faccia la compie con questa coscienza; questo è quanto
stabilito nelle
Upanisad.
È
affermato nello Srimad-Bhagavatam (11.3.21):
tasmad gurum prapadyeta
jijnasuh sreya uttamam
sabde pare ca nisnatam
brahmany upasamasrayam
Maya
significa idea sbagliata. Noi viviamo
in mezzo a queste idee sbagliate, la nostra comprensione dell’ambiente è basata su un
insieme di idee e pensieri completamente errati, non abbiamo nessuna reale comprensione
di nulla in senso assoluto, e tutte le nostre idee sono relative. L’egoismo
provinciale è imposto sull’ambiente e noi viviamo in questo equivoco. Quando si
arriva alla conclusione che tutto svanirà, allora si avvertirà la necessità di
avvicinare un guru, il precettore e guida divina, con lo scopo di porgli
delle domande: “Qual è il mio bene superiore?”. Con questa domanda si dovrà avvicinare il maestro spirituale. E chi si dovrà avvicinare? Colui che non solo conosce
perfettamente i precetti delle scritture rivelate, ma che è in contatto con la verità
rivelata. Colui che è esperto delle scritture, che ne mette in pratica gli insegnamenti
e che è fisso nella pura coscienza, è un guru autentico. Si dovrebbe
avvicinare questo tipo di guida per la propria salvezza, per comprendere qual è
il beneficio supremo in questo mondo e come ottenerlo. Questo è necessario, reale, non immaginario, ma allo stesso tempo difficile. La Verità Assoluta
deve essere scoperta attraverso un processo autentico, altrimenti andremo nella
direzione sbagliata e si giungerà alla conclusione che: “Oh, non c’è nulla qui, non c'è niente di concreto e reale”. Pertanto,
solo se si segue questo processo autentico di comprensione della verità, si sperimenterà
la vera natura divina.