La
fede è l’unico strumento affinché il finito possa misurare
l’Infinito. Per riconoscere l’Infinito, tutti gli altri metodi
sono futili. La fede è la sostanza più estesa dentro di noi. Può
coprire una lunga, lunga distanza. Nell’Infinito, che tipo di fede
possiamo avere nell’ambito della fede? Temiamo la fede cieca.
Tuttavia, nell’Infinito, l’impossibile diventa possibile. Ogni
cosa è possibile, ma solo la fede ha la possibilità di metterci in
connessione con l’Infinito, mentre tutti gli altri metodi sono
inutili.
La
fede è l’unico vincolo effettivo. Dobbiamo
avvicinarci all'oggetto della nostra ricerca attraverso un piano
simile.
Possiamo avvicinarci all’Infinito solo con l’aiuto di sraddha.
Non possiamo sperare di avere una qualche connessione con il piano
più sottile dell’esistenza fondamentale con l’aiuto dell’occhio,
della narice o dell’orecchio, e neppure con l’aiuto
dell’intelligenza o della ragione. Se vogliamo avere una
connessione con il piano più sottile che è alla base di questa
creazione, è possibile solamente attraverso la fede {sraddhamayo
yam purusah}.
Sraddha,
la fede, può percorrere una grande distanza. Dobbiamo essere capaci
di sentire e concepire che la fede non è meramente immaginaria;
possiede una sua posizione tangibile, una posizione molto efficiente
dentro di noi. Quando potremo disconnetterci da ogni fase di
esperienza sensoriale, potremo vivere solo nella fede. Quando tutta
la ricchezza dell’esperienza ci avrà defraudato disilludendoci, la
nostra fede ci salverà.
Nel
tipo superiore di devozione, non esiste nessun altro desiderio oltre
a quello che Krishna o i Suoi associati vengano a salvarci o
aiutarci, o che Egli stesso si mostri a noi. Imporre il nostro
capriccio su di Lui non è vero servizio. Qualsiasi cosa Egli voglia
fare, potrà farla, e qualsiasi cosa possa esserci richiesta,
dovremmo considerarci fortunati di avere l’opportunità di
fornirla. Eliminati completamente tutti i nostri desideri, dovremmo
situare noi stessi a disposizione del Signore Supremo, che non dovrà
mai eseguire nessuno dei nostri ordini o esaudire nessuno dei nostri
desideri.
Per
natura, Krishna è ansioso di somministrare ogni cosa ai Suoi devoti
{yoga-ksemam
vahamy-aham,
Gita 9.22} Ai devoti più elevati, però, non piace che Lui
somministri loro qualcosa, o che Lui renda
loro servizio.
Tale
è la purezza della loro
devozione.
Attraverso
la loro fede,
pensano:
“Lui
è il mio Signore.
Non
voglio avere il Suo
darshana
semplicemente
per soddisfare la mia inferiore facoltà sensoriale
di percepire che Lui esiste“.
E’
un genere di fede molto basso
considerare
che
solamente
se possiamo vederLo,
saremo
soddisfatti del fatto che Lui esiste. Non abbiamo la capacità di
vederLo.
Fare
di Lui il nostro oggetto,
mantenendo
noi stessi come soggetto,
è
un genere molto basso di fede.
Però
la fede più elevata,
la più
intensa, prova
completamente che
Lui
è
questa meravigliosa
causa di
tutte le cose, che
Lui è presente.