Ognuno sta cercando il rasa,
il piacere. Lo status del rasa è
il più elevato. Come persone abbiamo la nostra natura soggettiva, ma
il rasa, il piacere,
ha la propria esistenza super-soggettiva. E’ una persona. Il rasa
è akhila rasamrita
murtih, la riserva di tutto il
piacere. Egli è Krishna. Il rasa è
Krishna. Non vi può essere rasa in
nessun altro luogo se non in Krishna. Lui è la fonte originale di
tutti i differenti tipi di rasa.
Così, per nostra natura costituzionale, dobbiamo cercare Krishna.
Nel Brahma-sutra è
detto: “Indaga riguardo la causa suprema di questo mondo. Cerca!”.
Da dove vengono tutte le cose? Come mantengono la loro esistenza? Per
mezzo di chi? E, per ultimo, dove va a finire tutto dopo la morte?
Questo è brahman,
spirito, il piano più essenziale da dove tutto emana, dove tutto
permane e, finalmente, dove tutto rientra. Dov’è il brahman?
Il Brahma-sutra ci
consiglia di porci delle domande sulla causa principale, quella che
soddisfa tutti. Srì Caitanya la sostituì, lo Srimad
Bhagavatam la sostituì con
Krishnanusandhana: la
ricerca di Srì Krishna.
Brahma-jijnasa, la ricerca
dello spirito, è una cosa arida. E’ solo l’esercizio della tua
facoltà di pensiero, una truffa della ragione. Lasciala dov’è.
Comincia la ricerca di Srì Krishna e spegni la sete del tuo cuore.
Rasa jijnasa, raso
vai sah. Le cose acquisite dalla
tua ragione non ti soddisferanno. Jnana,
la conoscenza, non può, in realtà, spegnere la tua sete; invece di
brahma-jijnasa, accetta
Krishnanusandana e
comincia la ricerca di Srì Krishna.
Dov’è Krishna? La nostra vera
esigenza sarà soddisfatta solo ottenendo il servizio a Krishna, e da
nessun’altra cosa. Dobbiamo
cercare di soddisfare le esigenze più profonde del nostro cuore. A
noi non interessa sapere dove siamo o chi è che controlla tutto,
bensì desideriamo realmente spegnere la nostra sete per il rasa,
madhurya,
la dolcezza. Non dobbiamo ricercare la conoscenza o il controllore di
questo mondo; dobbiamo cercare il rasa,
anandam, la
bellezza e il fascino.
Srì
caitanya Mahaprabhu e lo Srimad
Bhagavatam ci
hanno insegnato cosa dovremmo mendicare, perché dovremmo pregare e
cosa dovremmo desiderare. Essi ci hanno insegnato questo: “Se
mendichi, mendica per Krishna, non per qualche altra cosa”. Di
conseguenza, il destino dei Vaisnava, gli studenti del Bhagavata
e
i seguaci di Mahaprabhu, è votato alla ricerca di Srì Krishna. Non
vogliamo altro che Krishna.
I
Veda dicono: “srinvantu
visve amritasya putrah”:
O
voi, figli del nettare, figli dell’oceano nettareo,
per
favore, ascoltatemi.
Voi
siete nati nel nettare, siete nati per gustare nettare,
e
non dovete permettere a voi stessi di essere soddisfatti
da
niente altro che nettare.
Così,
benché fuorviati possiate essere in questo momento,
Svegliatevi!
Alzatevi! Cercate quel nettare, quella soddisfazione.
I
Veda ci dicono Om.
Om significa
un grande “Sì. Quello che stai cercando esiste! Non scoraggiarti!”
I
Veda dicono che l’oggetto della nostra ricerca interiore esiste. La
comune ricerca di tutti i cuori esiste, e la tua sete sarà spenta.
Per tua costituzione sei concepito per quello scopo e lo meriti;
così, non avere paura, non ti dare per vinto. E’ già implicito
nel tuo essere. Tu non potrai mai essere essere soddisfatto da
qualche altra cosa. Preparati, così, dopo la tua lunga ricerca, a
ricevere quell’antico e dimenticato nettare nella sua piena forma e
qualità. Svegliati! Alzati! Cerca la tua fortuna; non potrai che
averla. E’ un tuo diritto di nascita. E’ la ricchezza della tua
stessa anima. Non può che essere dentro di te. Non hai altre cose da
fare, non altro impegno che Krishnanusandana,
la
ricerca di Srì Krishna, la Dolce Realtà.