Esplorando alla ricerca di petrolio o minerali, è possibile
intravedere molti indizi esterni che indicano la presenza di quegli
elementi che si trovano sotto la terra, ma solamente dopo essere
penetrati profondamente è possibile confermare tali indizi.
Nonostante vi siano tanti indizi esterni e privi di sostanza,
solamente quando la ricerca ha raggiunto un certo stato avanzato è
possibile affermare: “Si, abbiamo trovato petrolio, ferro e oro”.
Così, Srì Caitanyadeva disse: “eho haya, age kaha àra”.
“La vita divina che stai
cercando esiste; ora cerca di vedere più profondamente”.
In questo modo, con una buona fede,
sraddhà, è possibile
progredire. La fede dev’essere di questa natura: Se forniamo cibo
allo stomaco, naturalmente il corpo intero verrà nutrito. Non
cercheremo di alimentare una parte in particolare attraverso una
iniezione locale. Se forniamo acqua alla radice, tutto l’albero
sarà nutrito. Similmente, attraverso la fede potremo renderci conto
che se facciamo tutto per Lui, il Centro della Bellezza
Personificata, tutto sarà esaudito magnificamente. Con ogni energia
cerca di di contribuire con la tua quota, anche se piccola, e il tuo
sforzo sarà magnificamente distribuito. Questa è l’armonia più
elevata. La vita più elevata di ogni porzione si
trova in totale armonia con la natura.
Se hai un buon cuoco con te, perché
cerchi di cucinare da solo, separatamente? Se solamente lo aiuterai
in accordo con le sue direttive, gli ingredienti cucinati dalle sue
mani diventeranno gradevoli al gusto per tutti. Così, impegnati in
questo principio. Qualsiasi energia tu possa avere, anche se piccola,
ponila alla disposizione della bellezza più elevata, all’amore
divino, e così sarà distribuita; anche tu sarai inondato con la più
alta qualità, massima felicità e soddisfazione. Questa vita di
devozione è stata raccomandata come la chiave della nostra
esistenza. Prahlàda Mahàraja, che è un suddha-bhakta,
un puro devoto dello stadio primario, sànta-rasa,
ci ha messo in guardia sulla contaminazione del “temperamento
mercantile”, che è un grande pericolo nel nostro avvicinamento
alla devozione pura (na sa bhrtyah sa vai vanik).
Dobbiamo esaminarci e abbandonare questo temperamento affaristico. La
radice di questo è pratisthà,
la ricerca di affermazione del nome e della fama. La devozione
genuina è totalmente sprovvista di tale attitudine.