"Cinque vascelli possono salvare le persone che affogano nell'oceano dell'esistenza materiale: Sri Visnu, la Bhagavad-gita, Srimati Tulasi devi, la mucca ed Ekadasi." (Sri Krishna a Garuda nel Garuda Purana).
"Tra tutte le piante, la sacra Tulasi è la più
cara a Me, tra tutti i mesi, Kartika Mi è estremamente caro, tra tutti i
luoghi di pellegrinaggio, la Mia amata Dvaraka è la più cara, e tra
tutti i giorni, Ekadasi è il più caro." (Padma Purana: Uttara Khanda, 112.3)
CHE COS'E' EKADASI
Ekadasi è un giorno di austerità osservato regolarmente da coloro che seguono il sanatana-dharma, la Coscienza di Krishna. Eka significa 'uno', e dasi
è la forma femminile di dasa, che significa 'dieci.' Ekadasi è dunque
l'undicesimo giorno della luna, crescente o calante, di ogni mese. In
questi giomi speciali bisogna digiunare da cereali e legumi, e dedicarsi
con uno sforzo particolare a offrire servizio di devozione a Dio, la
Persona Suprema, il Signore, Sri Krishna. Come afferma Srila Prabhupada
nella Bhagavad-gita così comè (9.14, spiegazione), "Nel
servizio devozionale ci sono alcune attività dette determinate, come il
digiunare in certi giorni, ad esempio l'undicesimo giorno della luna,
Ekadasi, e nel giorno dell'apparizione del Signore:" O anche (S.B.
3.27.22, spiegazione), "La rinuncia in Coscienza di Krishna è così
potente da non poter essere deviata da nessuna illusione, per quanto
attraente. Bisogna dedicarsi al servizio devozionale in pieno tapasya,
austerità. Bisogna digiunare nei due Ekadasi, che cadono l 'undicesimo
giorno della luna crescente e calante, e nei giorni che celebrano
l'apparizione di Sri Krishna, Sri Rama, e Caitanya Mahaprabhu." Nel
giorno di digiuno bisognerebbe, se possibile, evitare grandi sforzi
fisici, e dedicarsi esclusivamente alle attività del servizio
devozionale.
Una lettera di Srila Prabhupada a Jadurani devi
dasi, datata 9 luglio 1971, lo conferma: "Perchè solo venticinque giri?"
scrive. "Dovresti cantare il più possibile. In realtà, Ekadasi
significa digiunare e cantare, e nient'altro. Così, quando si digiuna,
diventa più facile cantare. In Ekadasi, dunque, bisogna sospendere ogni
altro impegno, se possibile, a meno che ci sia qualcosa di molto urgente
da fare." L'importanza di Ekadasi è spiegata nella Caitanya-caritamrita (Adi-lila,
15.9-10), in una conversazione tra Sri Caitanya e Sua madre, Sacidevi:
Un giorno, Sri Caitanya Si gettò ai piedi di Sua madre, e la supplicò di
concederGli un favore. Sua madre rispose, "Mio caro figlio, chiedimi
ciò che vuoi." Allora il Signore disse, "Cara madre, ti prego, non
mangiare cereali nel giomo di Ekadasi." Nel commento a questo verso,
Srila Prabhupada scrive, "Fin dalla Sua più tenera infanzia, Sri
Caitanya Mahaprabhu volle introdurre il metodo del digiuno nel giorno di
Ekadasi." Chi digiuna in questo giorno, chiamato Ekadasi, non ottiene
soltanto benefici spirituali, ma anche grandissimi benefici fisici. Sia
la medicina naturale che quella ayurvedica raccomandano il
digiuno per mantenere e migliorare la salute. In effetti, biologi
moderni e antichi saggi sono d'accordo sul fatto che il digiuno è
benefico per il fisico e per la mente. E' dunque naturale che il digiuno
di Ekadasi possa prevenire e curare molte malattie.
Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada afferma nel commento allo Srimad-Bhagavatam
(1.17.38): "Lo Stato che vuole sradicare la corruzione può introdurre i
principi della religione nel modo seguente: Due giorni di digiuno
obbligatorio al mese, se non di più (austerità). Persino dal punto di
vista economico, questi due giorni di digiuno al mese in tutto lo Stato
faranno risparmiare tonnellate di cibo, e questa pratica avrà un effetto
molto favorevole anche sulla salute generale dei cittadini..." Nella
disciplina della Coscienza di Krishna, il digiuno praticato a
intenrvalli regolari è molto raccomandato per migliorare la salute
fisica e spirituale. La scienza dell'alimentazione ci insegna che il
digiuno periodico apporta grandi benefici al corpo permettendo
all'apparato digerente di riposare e purificarsi dall'interno. Dopo un
digiuno, il corpo funzionerà in modo molto più efficiente. Ma, cosa
ancora più importante per i devoti di Krishna, si ottiene un beneficio
spirituale digiunando in certi giorni propizi, e seguendo
scrupolosamente le regole prescritte. Così, i devoti coscienti di
Krishna dovrebbero digiunare due volte al mese, l'undicesimo giorno
della luna calante e della luna crescente.
PAPAPURUSA
Ma perchè proprio i cereali? La tradizione vaisnava
che racconta di come, all'origine dei tempi, Sri Visnu diede origine a
tutte le cose create, attraverso l'opera di Brahma. L'episodio che
riporteremo è tratto dal Padma Purana, capitolo 11: il dialogo
tra Jaimini Risi e Vyasadeva, suo maestro spirituale. "All'alba della
creazione, Narayana creò gli esseri mobili e immobili, e per assegnare a
ciascuno le reazioni dei propri peccati e punire i miscredenti, creò
Papapurusa, la personificazione del peccato. La sua testa era
l'uccisione di un brahmana, gli occhi erano il consumo di
sostanze inebrianti, la bocca era il furto di oro, le orecchie i
rapporti illeciti con la moglie del guru, le braccia
l'uccisione della mucca, il naso l'uccisione della propria moglie, il
petto l'aborto, l'addome i rapporti con la sposa di altri, lo stomaco
l'uccisione dei propri parenti, il collo il furto di beni accumulati,
l'ombelico l'uccisione dei subordinati, la vita il glorificare se
stessi, le cosce le offese al guru, i genitali il vendere la
propria figlia, i glutei il raccontare le cose segrete, i piedi
l'uccisione del proprio padre, i capelli i peccati minori."
Papapurusa (papa = peccato, purusa
= personificazione) aveva il corpo nero e gli occhi gialli, era
orribile a vedersi e molto potente. Visnu pensò allora di creare
qualcuno che lo controllasse, così manifestò Yamaraja e Pitriloka, e Si
recò a visitarli. Appena giunto, Visnu fu accolto degnamente da
Yamaraja, chiamato anche Dharmaraja, ma ben presto udì dei pietosi
lamenti provenire dalle regioni infernali. Yamaraja Gli spiegò che si
trattava degli abitanti della Terra, che a causa dei loro peccati erano
caduti nelle regioni infernali. Sri Visnu, tanto misericordioso, pensò
di essere il responsabile di quella sofferenza, poiché aveva creato le
reazioni del peccato, perciò dal proprio corpo manifestò la divinità di
Ekadasi. Così tutti, seguendo Ekadasi vrata, poterono tornare a Vaikuntha.
Papapurusa allora si avvicinò a Visnu, e dopo averGli offerto molte preghiere si gettò ai Suoi piedi scoppiando in lacrime. Visnu gli offrì allora una benedizione per consolarlo, e Papapurusa Gli chiese un luogo dove rifugiarsi, perchè Ekadasi lo stava per distruggere completamente: senza di lui tutti sarebbero tornati subito a Vaikuntha, e nel mondo materiale non sarebbe rimasto nessuno ad assistere ai giochi degli avatara. Papapurusa aveva invano cercato rifugio in tutti i tre mondi, ma Ekadasi devi lo scacciava continuamente. Nella Sua bontà, Visnu lo consolò e gli permise di rifugiarsi, durante il giorno di Ekadasi, nei cereali e nei legumi. Ed è così che dal punto di vista spirituale, mangiare cereali e legumi nel giorno di Ekadasi equivale ad assorbire una notevole quantità di reazioni nefaste: addirittura Papapurusa stesso, la personificazione del peccato.
Papapurusa allora si avvicinò a Visnu, e dopo averGli offerto molte preghiere si gettò ai Suoi piedi scoppiando in lacrime. Visnu gli offrì allora una benedizione per consolarlo, e Papapurusa Gli chiese un luogo dove rifugiarsi, perchè Ekadasi lo stava per distruggere completamente: senza di lui tutti sarebbero tornati subito a Vaikuntha, e nel mondo materiale non sarebbe rimasto nessuno ad assistere ai giochi degli avatara. Papapurusa aveva invano cercato rifugio in tutti i tre mondi, ma Ekadasi devi lo scacciava continuamente. Nella Sua bontà, Visnu lo consolò e gli permise di rifugiarsi, durante il giorno di Ekadasi, nei cereali e nei legumi. Ed è così che dal punto di vista spirituale, mangiare cereali e legumi nel giorno di Ekadasi equivale ad assorbire una notevole quantità di reazioni nefaste: addirittura Papapurusa stesso, la personificazione del peccato.